Osservatori, un ruolo fondamentale da regolarizzare

Le riflessioni di Fulvio Mason, ex calciatore granata ai tempi di Vatta ed ora osservatore per il Genoa FC
11.04.2013 19:28 di  Redazione FS24   vedi letture
Fonte: Gabriele Zanchin per la www.lavitadelpopolo.it
Osservatori, un ruolo fondamentale da regolarizzare

“Un lavoro oscuro ma essenziale e importante per non creare inutili aspettative nei giovani”. Professione “osservatore”, una figura che nel calcio a qualsiasi livello è sempre stata lasciata ai margini, mai approfondita, mai pubblicizzata ma che rappresenta l’avanguardia di una società di calcio ben organizzata. A parlare di questo ruolo è Fulvio Mason, castellano un passato promettente nelle fila del Torino calcio del mitico Vatta. Poi un serio infortunio ne ha stroncato la promettente carriera. Il ritorno a casa e l’inizio di una nuova vita nel calcio dilettanti come allenatore prima e poi…osservatore. Una nuova attività che porta avanti con impegno, passione e dedizione: per otto anni è stato osservatore per conto della Juventus ed ora dal 2010 è con il Genoa. Lo incontriamo a Cittadella per Cittadella-Modena dove ha il compito di seguire il giovane sloveno Lazarevic (0-3 risultato finale ed il giovane segna anche un goal) per contro del Genoa calcio che detiene il suo cartellino. Sugli spalti dello stadio Tombolato era presente anche Alessio Secco, l’ex ds della Juventus con il quale ha lavorato diversi anni, ora al Modena. “Non avrei mai pensato di trovarmi un giorno a fare l’osservatore - spiega Mason -, per il semplice fatto che nell’immaginario collettivo il calcio ti dà soddisfazioni solo sul campo. Ma con il passar del tempo, mi devo ricredere ed ora questo ruolo mi dà delle grandissime soddisfazioni”. Ma che cosa fa un osservatore di una società di serie A? “Il mio ruolo è semplice: ogni settimana seguo due o tre partite tra sabato e domenica sia a livello giovanile che professionistico. Devo concentrarmi su due obiettivi: visionare giovani calciatori singoli e poi, su richiesta, studiare e relazionare su eventuali squadre. Il mio interlocutore è il direttore sportivo della società al quale mando ogni volta una relazione su quanto visto. La relazione deve essere tecnica ma anche con indicazioni ed impressioni personali sia sul giocatore che su come gioca una squadra”. Scendiamo nei particolari: “Esempio: vado a vedere una partita di calcio giovanile. Di un giocatore mi interessa la struttura fisica se è un difensore quindi la base tecnica, le capacità, la personalità. Se seguo un professionista come nel caso di Lazarevic, relaziono sulla sua condotta di gara, eventuali miglioramenti, eventuali mancanze ed altro. Oggi ad esempio devo dire che Lazarevic è nettamente migliorato rispetto al suo standard abituale; ma sarà seguito e valutato ancora”. E poi tutti questi dati che fine fanno? “Tutti questi dati vanno catalogati, messi a confronto con altri osservatori che magari hanno visionato quel giocatore e poi a fine stagione il direttore sportivo tira le somme e decide il da farsi e cioè se acquistare il giocatore oppure no”. Un lavoro delicato soprattutto a livello giovanile: “Certo, anche perché purtroppo qualcuno non rispetta le regole e magari si propone come procuratore alle famiglie, crea aspettative su carriere che mai si realizzeranno. Ecco, questo lavoro finale non è di competenza dell’osservatore ma passa in mano alla società”. Infine, Mason ci fa un ragionamento più generale: “Il ruolo dell’osservatore è molto importante e dovrebbe essere più professionalizzato. In Italia ad esempio spesso l’osservatore è legato al direttore sportivo mentre dovrebbe essere solo ed esclusivamente patrimonio della società. Se guardiamo all’estero il ruolo dell’osservatore è molto più importante e rispettato che da noi”.